La stupidità del genio by Katie Spalding

autore:Katie Spalding [Spalding, Katie]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Newton Compton Editori
pubblicato: 2023-08-27T22:00:00+00:00

77 Tuttavia, come si può ben immaginare, non fu lo stesso in Francia.

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Sul serio, meglio non frequentare Karl Marx

Guardando la celebre foto di Karl Marx (sapete quale) è difficile non immaginarlo come un vecchio burbero, pronto a rimproverarvi perché avete preso troppo burro d’arachidi e non ne avete lasciato abbastanza per gli altri. Il tipo di persona che vi mette alle strette a una festa e vi propina una lunga e noiosa lezione di teoria economica, quando voi avevate semplicemente chiesto come avesse conosciuto il padrone di casa. E che beve solo acqua.

La verità è che probabilmente non vorreste frequentarlo, ma per un altro motivo: passando una serata insieme a Marx c’era il rischio di trovarvi con la polizia alle calcagna. E non per le sue idee politiche, le attività radicali o altro – o perlomeno non direttamente. Piuttosto perché, di fondo, era un mezzo ubriacone.

È un famigerato pezzo di storia politica: la notte in cui Karl Marx si ubriacò in centro a Londra e devastò una serie di lampioni. E come tante altre storie che si concludono con l’equivalente ottocentesco di “Così ce la siamo svignata e abbiamo evitato la denuncia per atti vandalici”, tutto accadde durante un giro per pub con un paio di compagni universitari.

«Una sera, Edgar Bauer, che conosceva Marx dai tempi di Berlino e non era ancora un suo acerrimo nemico78 […] era arrivato in città dal suo eremo a Highgate per “farsi qualche birra”», ricordò Wilhelm Liebknecht79 circa quarant’anni dopo la notte fatidica.

«L’idea era quella di “bersi qualcosa” in ognuno dei pub tra Oxford Street e Hampstead Road, e anche limitandosi al minimo sindacale, era un’impresa molto ardua, vista la quantità di pub in quella zona della città. Ma ci mettemmo di buona lena e riuscimmo a raggiungere la fine di Tottenham Court Road senza incidenti».

Ora, in circostanze normali, camminare da Oxford Street a Hampstead Road (in altre parole, la lunghezza di Tottenham Court Road) richiederebbe circa quindici minuti.

Ma un giro di pub vittoriani non è una circostanza normale. Definire l’impresa di quella notte “molto ardua” fu, se non altro, una dichiarazione lacunosa da parte di Liebknecht, che omise di specificare come quella breve passeggiata arrivò a includere un totale di diciotto pub. Tutto d’un tratto, arrivare alla fine della strada “senza incidenti” non sembra un vanto proprio insignificante.

Ma c’è un limite al tempo che tre dissenzienti professionisti possono trascorrere insieme senza litigare e, a quanto sembra, corrisponde al tempo necessario per bere diciotto pinte in vari locali del West End. Quando la combriccola raggiunse l’ultimo pub, lo trovò rumorosamente occupato da un gruppo di Odd Fellows80 locali, anche loro piuttosto ubriachi, e decisero di stringere amicizia.

«Invitarono subito noi “stranieri” a entrare con loro in una delle stanze, con ospitalità decisamente inglese», scrisse Liebknecht. «Li seguimmo ben disposti, e la conversazione si spostò, naturalmente, sulla politica; ci avevano subito riconosciuti come fuggiaschi tedeschi; e gli inglesi, brave persone all’antica che volevano sbeffeggiarci un po’, si sentirono in dovere di denigrare profondamente i principi tedeschi e i nobili russi».

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